INFORMAZIONI GENERALI
  • Titolo:
    Please Stand By - Tutto ciò che voglio
  • Formato:
    film
  • Genere:
    commedia, drammatico
  • Distribuzione italiana:
    edito
  • Reperibilità:
    Gratis su raiplay
  • Anno:
    2017
  • Nazionalità:
    Usa
  • durata
    1'32''
  • Regista:
    Ben Lewin
  • Attori:
    Dakota Fanning, Toni Collette, Alice Eve
  • Sinossi:
    Wendy (Dakota Fenning) è una ragazza autistica di ventun anni che vive in una casa-famiglia a San Francisco gestita da Scottie (Toni Collette), le sue giornate sono scandite da una rigida routine che le permette di organizzare le giornate senza sorprese. È un'appassionata conoscitrice di Star Trek, in particolare di Spock e nel tempo libero scrive un copione per partecipare a un concorso di sceneggiatura indetto dalla Paramount. La sua ambizione è quella di rendersi indipendente, non solo economicamente, e di dimostrare a sua sorella maggiore Audrey (Alice Eve) di essere in grado di badare a se stessa e poter tornare ad abitare nella casa in cui è cresciuta con lei, il marito e sua nipote. Il termine ultimo del concorso è tra soli tre giorni e per una serie di vicissitudini Wendy, non potendo più spedire il manoscritto, deciderà di scappare e raggiungere Los Angeles da sola, con il suo cagnolino Pete. Da qui parte la sua avventura, in chiave road movie, un racconto di crescita personale dove la protagonista dovrà superare una serie di ostacoli per arrivare al traguardo della consegna del copione.
VIDEO
RACCONTO DELL' AUTISMO
  • La tematica dell'autismo è:
    esplicitata
  • Temi:
    adulti autistici, dopo di noi, famiglie e istituzioni, fratelli e sorelle, lavoro, passioni e interessi, rapporti con gli altri, relazioni famigliari, storie di formazione
  • Tipo di autismo trattato:
    autismo intermedio
  • Personaggi:
    La protagonista Wendy è una ragazza autistica di livello 2, con bisogno di supporto intermedio, nel film sono evidenti molti tratti dello spettro autistico, tra i quali: la necessità di routine per sostenere le sue funzioni esecutive (emblematica la scena iniziale di preparazione mattutina), l'abitudine a percorrere sempre lo stesso tragitto per andare a lavoro, il sovraccarico sensoriale dovuto a diverse cause con conseguenti meltdown e l'interesse assorbente per Star Trek e la scrittura. Fin dall'inizio si nota una palese insofferenza nei confronti del lavoro che svolge, che non ha nulla di creativo (lavora in una pasticceria, all'interno di un centro commerciale, compiendo ogni giorno le stesse azioni), e nei confronti dei suoi coinquilini, ospiti nella struttura che la accoglie, volendo invece tornare a vivere con sua sorella maggiore e la piccola nipotina che non gli è stata ancora presentata per paura di una sua "crisi nervosa". Wendy è una giovane ragazza creativa e caparbia che purtroppo è ostacolata da come viene percepita dagli altri e dalla sua stessa famiglia, che si pone obiettivi all'altezza delle sue capacità (come vedremo non così ambiziosi o irrealizzabili) ma che a causa della complessità nel gestire le relazioni umane e la vita al di fuori delle sue abitudini troverà difficile raggiungere. Vedremo un percorso di crescita personale in tutto l'arco narrativo del film, dove le persone saranno sia d'aiuto che d'ostacolo al suo traguardo, con lo sfondo di una grande città piena di pericoli come Los Angeles. Infatti il contesto sociale che viene raccontato è molto eterogeneo, a partire dalle persone che le sono vicine che sostengono la tesi del "Please, stand by = Per favore, fermati" dove ogni divergenza comunicativa e non solo è vista come qualcosa da comprimere o trattenere entro certi limiti prestabiliti (vedi l'educatrice, sua sorella e vari personaggi che incontrerà nel viaggio, tra cui un'anziana signora con un nipote nello spettro) in contrasto con altri personaggi che sapranno invece trovare un punto di unione, un ponte comunicativo dove ciò che è divergente non è sbagliato, anzi ha un valore aggiunto (Nemo un suo collega di lavoro, Sam il figlio della stessa educatrice e Frank il poliziotto con cui comunica in lingua klingon). Alla fine della storia conosceremo una Wendy davvero cosciente delle sue capacità, oltre a un contesto familiare/sociale più consapevole e maturo nel riconoscere le qualità della ragazza, supportandola senza opprimerla, nel suo percorso di crescita come donna autistica.
CONCLUSIONI
  • Giudizio generale:
    Dakota Fenning dà prova di essere completamente dentro il personaggio, riuscendo ad interpretare in modo sincero un ruolo che spesso vediamo pieno di stereotipi e che viene ancora raccontato troppo poco sugli schermi, soprattutto l'autismo femminile. Il regista Ben Lewin riesce bene a raccontare una storia semplice, seppur con qualche scivolata narrativa, con tenerezza senza scadere nel melenso. Interessante è l'associazione tra la protagonista e il vulcaniano Spock, quel sentirsi alieni che spesso pervade l'animo delle persone neurodivergenti in una società che troppo spesso le stigmatizza, come si può leggere anche in racconti autobiografici di autistiche famose quali Clare Sainsbury "Un'aliena nel cortile" o Temple Grandin "Pensare in Immagini" dove, anche lei, in un paio di aneddoti si è identificata proprio con Spock. La forza del film sta nel raccontare che una persona nello spettro può perseguire i propri sogni esattamente come tutti gli altri e che troppo spesso i limiti sono imposti da chi c'è attorno che sottovaluta anzichè incrementarne il potenziale. Se ne consiglia la visione a tutti.
  • Voto:
    ★★★☆☆
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