INFORMAZIONI GENERALI
  • Titolo:
    Le hérisson - Il Riccio
  • Formato:
    film
  • Genere:
    drammatico, romantico
  • Distribuzione italiana:
    edito
  • Reperibilità:
    Facile. DVD, Prime Video, TV.
  • Anno:
    2009
  • Nazionalità:
    Francese
  • durata
    1'40''
  • Regista:
    Mona Achache
  • Attori:
    Josiane Balasko (Renée Michel), Garance Le Guillermic (Paloma Josse), Togo Igawa (Kakuro Ozu)
  • Sinossi:
    A Parigi in un elegante palazzo abitato da famiglie dell'alta borghesia vivono due personaggi all'apparenza molto diversi tra loro. Paloma la figlia di un ministro ottuso, dodicenne geniale, che stanca di vivere, ha deciso di farla finita. E la portinaia Renée, che all'insaputa di tutti, è una coltissima autodidatta che adora leggere, l'arte, e la filosofia. Grazie al trasferimento nel palazzo di Monsier Ozu, elegante e distinto uomo giapponese e all'interesse di entrambe per la cultura giapponese, nascerà una bella amicizia tra i tre.
VIDEO
RACCONTO DELL' AUTISMO
  • La tematica dell'autismo è:
    non esplicitata
  • Temi:
    amori e affetti, famiglie e istituzioni, passioni e interessi, rapporti con gli altri, relazioni famigliari, storie di formazione
  • Tipo di autismo trattato:
    autismo lieve
  • Personaggi:
    Paloma e Renée, non sono esplicitamente autistiche, ma presentano alcune caratteristiche neurodivergenti (potrebbero essere associate al livello 1 dello spettro autistico, ossia con bisogno lieve di supporto). Sicuramente nel libro "L'eleganza del riccio" di Muriel Barbery è più evidente rispetto al film, poichè i personaggi sono molto più definiti e hanno uno spessore maggiore. Paloma è una bambina di 12 anni con un Q.I. molto alto (APC= alto potenziale cognitivo, che in alcuni casi è in co-occorrenza con l'autismo), con tendenze suicide, che si isola spesso da tutti e detesta i rumori forti. Non lascia mai la sua telecamera (nel libro scrive un diario su cui annota i suoi pensieri più profondi), è un'ottima osservatrice, un giudice risoluto nei confronti dei suoi genitori e di sua sorella ed un'anima curiosa. Molto spesso ripete le frasi che ha sentito dire agli altri, quasi fosse un'ecolalia o rimugina molto su alcuni pensieri e cose che le sono successe. Pianifica la sua morte per filo e per segno, in modo ossessivo. Renée è una 54enne introversa e scontrosa che mantiene le distanze da tutti, tenendo un profilo basso per non farsi davvero conoscere per quella che è. Infatti sebbene sia all'apparenza una rude portinaia i suoi più grandi interessi sono la lettura dei classici, la filosofia, il cinema d'autore e la cultura giapponese. Molto abitudinaria, ripete le stesse azioni ogni giorno e ha dei rituali che la fanno rilassare, come quello del tè sorseggiato assieme ad un'intera tavoletta di cioccolato fondente. Quando è nervosa si concentra sui numeri per distrarsi dalla sua ansia (emblematico nel libro il capitolo "Sofferenze dei preparativi" in cui dice "Faccio parte di quel'8% della popolazione mondiale che quando è agitata si calma sommergendosi di numeri." cit.). Renèe ha difficoltà nelle relazioni sociali e non ha amici, è spesso giudicante nei confronti dei ricchi ed è chiusa a riccio.
CONCLUSIONI
  • Giudizio generale:
    Il Riccio è il primo lungometraggio della giovane regista Mona Acache che prende ispirazione dal libro “L’eleganza del riccio” della scrittrice francese Muriel Barbery. Il film è incentrato sulla parte finale del romanzo, senza indagare nel profondo le personalità delle due protagoniste, che sullo schermo risulta un po' riduttiva. La storia si incentra più attorno al personaggio della bambina Palome anzichè la portinaia Renèe, che nel libro ha molto più risalto ed è la vera protagonista della storia. Il pregio del film sta nell'aver snellito i pensieri autodistruttivi e giudicanti di entrambe; inoltre l'uso strategico della telecamera come diario di bordo da parte della bambina ha reso il racconto più dinamico. In alcuni punti vengono inserite delle delicate animazioni in bianco e nero, che impreziosiscono la pellicola. Il Riccio è una piacevole storia di formazione e di amicizia, che racconta due anime sole e incomprese che si fanno forza a vicenda; un'opera senza grosse pretese dove brilla l'interpretazione di Josiane Balasko, nel ruolo della portinaia. Si consiglia la visione a tutti. P.s. Nel romanzo la Barbery cita la parola autismo, un paio di volte, in riferimento ad alcune riflessioni sulla fenomenologia (a pag. 56 e pag. 205, purtroppo con un'accezione negativa, come una bolla da cui è difficile uscire "un solitario e infinito monologo della coscienza con sé stessa" cit.). Nonostante Paloma e Renèè non vengano mai direttamente associate a questa condizione è impossibile non notare in loro alcuni tratti neurodivergenti.
  • Voto:
    ★★☆☆☆
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